Non solo capolavori “ridotti” del grande repertorio. Il Teatro alla Scala, per la prima volta, commissiona un’opera per giovanissimi a un compositore. Lo fa con Il piccolo principe, dal capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, in scena dal 15 ottobre prossimo per una quarantina di recite. Il compositore prescelto è Pierangelo Valtinoni (foto in alto), vicentino, eseguitissimo in tutto il mondo da anni, in combutta con il suo affiatato librettista e concittadino Paolo Madron, famoso giornalista economico e direttore di Tag43.it: una coppia d’oro di cui ho già scritto su Metro e su queste pagine.
L'allestimento del Piccolo principe alla Scala
Il Piccolo
principe sarà portato in scena dalla regista Polly Graham
(direttrice artistica del Longborough Festival Opera, foto sotto), dalla scenografa polacca
Basia Binkowska, dai giovani professionisti dell’Accademia della Scala e
dal direttore d’orchestra bielorusso, ma molto attivo in Germania e Ucraina, a
Kharkiv specialmente, Vitali Alekseenok (vincitore del “Toscanini” del
2021, Fabio Luisi presidente della giuria).
Dominique Meyer e il pubblico dei bambini
Questa commissione contemporanea, presentata nel ridotto dei palchi del Piermarini martedì 24 maggio, è una novità molto attesa e in fondo logica: il sovrintendente Dominique Meyer, già quando era a capo dell’Opera di Stato di Vienna, allestiva, con specifiche commissioni, preziose stagioni per bambini: e dunque, finalmente, riesce a portare a Milano questa pratica, grazie anche al lavoro del suo stretto collaboratore (anche lui proveniente da Vienna) André Comploi. È stato proprio Comploi, un paio d’anni fa, a chiamare Valtinoni, di cui nella capitale austriaca aveva apprezzato il Pinocchio, uno dei più amati best seller operistici della coppia vicentina (il prossimo novembre, la loro Alice nel Paese delle meraviglie farà il suo debutto europeo all’Opernhaus di Zurigo, che l’aveva commissionata, dopo essere andata in scena a Hong Kong). Nel caso della Scala, la scelta è caduta sul capolavoro di Saint-Exupéry perché «universale», tale da suscitare riflessioni ampie, puntualizza il sovrintendente.
Opere brevi per catturare l'attenzione
Per Meyer,
in genere, «i bambini non hanno problemi con la musica contemporanea». Non solo: annuncia titoli che prevedano
anche una collaborazione attiva dei bambini medesimi nella realizzazione (Britten),
e chiarisce una volta di più che quello più giovane «è un pubblico speciale, è
però fondamentale che l’opera non sia troppo lunga, perché bisogna catturare l’attenzione
per un tempo limitato e suscitare la curiosità, la voglia di tornare».
Valtinoni e Madron spiegano la loro creazione
Questo Piccolo
principe in effetti «durerà un’ora o poco più», garantisce Valtinoni.
Che dice di aver scelto un organico limitato (una ventina di strumenti in orchestra)
e un cast in cui il ruolo del titolo sarà una voce bianca anche se, più
probabilmente, verrà preferito un più affidabile soprano. Si articolerà in un
prologo strumentale, sette scene e un epilogo: quello caratterizzato dalla morte
del piccolo protagonista morso dal serpente, un tema “forte” «che viene però trattato
in modo molto delicato: la morte è vista come un passaggio commovente, malinconico».
In generale, dice dal canto suo il librettista Madron, il tutto sarà
reso «senza effetti moralistici o didascalici, ma con effetti di straniamento
sì», il testo originale è certo rispettato ma snellito, «alleggerito», e più
che di opera per bambini si dovrebbe parlare di «family opera, perché a teatro
vanno anche i genitori e il lavoro deve piacere anche a loro». Un punto molto
caro, quest’ultimo, anche a Valtinoni: «Io compongo per i bambini e per gli
adulti nello stesso modo. Solo, la mia musica per i più piccoli è più breve,
concisa, affinché si possa passare più velocemente da un’emozione all’altra». Valtinoni
non compone opere “didattiche”: compone opere e basta. Si muove comunque in ambito tonale.
L'opera per i bambini alla Scala: un po' di storia
Infine,
una piccola notazione. L’opera per i bambini, alla Scala, ha una lunga
tradizione. Nel 1986/87, sponsorizzata dall’Eni, si svolse la “Prima Stagione
di Teatro Musicale per bambini e ragazzi”: tra ridotto dei palchi del
Piermarini, Litta, Piccolo, Salone degli Affreschi all’Umanitaria e
stabilimento Ansaldo andarono in scena Britten (L’Arca di Noé),
Stravinsky (Il diluvio universale, con regia di Andrée Ruth Shammah) e
spettacoli tratti da Debussy, Bartok, Schumann…6 titoli, 143 recite, 28.400
studenti di elementari e medie coinvolti. Per dire.
Riccardo Malipiero e Schoenberg per i più piccoli
Quanto ai
bambini «pubblico speciale» e per nulla spaventato dalla musica "contemporanea", come li ha giustamente definiti Meyer, vorrei solo
ricordare uno splendido aneddoto che Riccardo Malipiero raccontò a Gillo
Dorfles (Il filo dei dodici suoni. Dialogo sulla musica, All’insegna
del pesce d’oro, Milano, 1984):