giovedì 18 aprile 2019

Pioggia di Elisir per bambini. E poi quello "popolare" di Fabio Cherstich a Palermo. Bilancio di una stagione




In questa stagione, la 2018/2019, c’è stata un’autentica abboffata di donizettiani Elisir d’amore per bambini o comunque divulgativi (foto sopra Franco Lannino/Teatro Massimo di Palermo). Sembra che si siano messi tutti d’accordo.

Dell’Elisir al Teatro alla Scala, “Grandi spettacoli per i piccoli”, ho già scritto su questo blog a fine dicembre, dunque non mi ripeterò (vedi anche la mia intervista per Metro al sovrintendente Alexander Pereira, leggi qui). 





Non mi ripeterò nemmeno sull’Elisir nelle sue diverse versioni (vedi foto sopra: Una fabbrica di idee, I tuoi baci sono un filtro etc etc) messe in campo da Opera Education di Aslico (parlo dell’intervista per Metro a Barbara Minghetti, leggi qui, e del pezzo ultimo scorso sul presente blog). Vorrei solo fare un sintetico elenco di altre prove:

1)   Il Teatro Regio di Torino ha programmato, attorno all’Elisir “dei grandi” andato in scena a novembre 2018, un Elisir per i più piccoli con l’adattamento del famoso giornalista Vittorio Sabadin. Dopo la versione per adolescenti, L’Elisir d’amore raccontato ai ragazzi, va ora in scena, al Piccolo Regio Puccini, dall’11 maggio prossimo, Dolceamaro e la pozione magica, per i bambini dai 3 ai 6 anni. Biglietti? Tutti esauriti.





2)   Nello scorso mese di marzo, Angelo Gabrielli, arcinoto agente della Stage Door (vedi le due foto sopra, con gli allievi di canto nella Casa Museo "Luciano Pavarotti" e durante le prove con i bambini) e instancabile divulgatore, ha messo in scena un Elisir che ha coinvolto 1300 studenti di elementari e medie di Modena, Sestola, Fanano, Carpi, Acquaria, Bomporto, Fossoli. Un progetto locale, certo (gli spettacoli si sono tenuti al Teatro Comunale di Modena e a quello di Carpi), ma merita una forte segnalazione per i numeri crescenti e l’ormai assodato radicamento, visto che segue La Cenerentola e il Barbiere di Siviglia delle passate stagioni. Solisti, dei debuttanti preparati in una masterclass curata da Gabrielli e da Valeria Esposito. Coristi sul palcoscenico, i bambini delle scuole debitamente preparati. Orchestra, la “Senzaspine” di Bologna, sul podio lo stesso Gabrielli alternatosi con Mirca Rosciani, allestimento di Davide Garattini Raimondi. In collaborazione con Appennino InCanto.



3)   A inizio stagione, settembre 2018, risale invece l’Elisir di Danisinni, ossia della versione (ridotta da Alberto Maniaci) del capolavoro donizettiano ambientata nello storico, popolare quartiere palermitano da Fabio Cherstich, il regista di OperaCamion, specializzato, meritoriamente, nel portare l’Opera ovunque, specie al pubblico “non privilegiato”. Credo che le foto che qui posto (di Fabio Lannino), e per le quali ringrazio il Teatro Massimo di Palermo, fautore dell’originale allestimento, parlino da sole. Per questo primo progetto di OperaCity, da ricordare quello che gli organizzatori hanno definito un elemento fondamentale, ossia il coro costituto dagli abitanti del quartiere istruiti da Manlio Messina.





Fabio Cherstich, da me interpellato tempo fa, mi ha detto: «Dall’esperienza di Operacamion ho imparato che il pubblico è molto ben disposto e curioso rispetto all’opera, un genere che possiamo intendere come una possibile forma di intrattenimento culturale di massa nel vero senso della parola capace di far tornare l’opera alle sue radici (almeno per il New York Times)». Obiettivo primario «mio e dei teatri che mi sostengono, non è sicuramente la creazione di nuovi abbonati ma il raggiungimento di un nuovo pubblico, eterogeneo e non elitario che ha dimostrato un calore e un interesse sempre crescenti».

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