giovedì 11 aprile 2019

L'Elisir d'amore per adolescenti: Opera it di Aslico


Questa mattina, all’auditorium di Piazza della Libertà a Bergamo, ho assistito all’Elisir d’amore donizettiano rivisitato e adattato da Opera Education di Aslico apposta per il pubblico delle scuole (www.operait.org). Lo spettacolo, L’elisir d’amore. I tuoi baci sono un filtro, è durato un’ora. Il pubblico era composto da diverse classi (un centinaio di alunni, all’incirca) provenienti da diversi istituti. Gli alunni che hanno assistito meramente come pubblico “passivo” venivano dalla bergamasca, dall’Istituto onnicomprensivo Bolgare, e appartenevano a classi dalla seconda media alla seconda superiore; gli alunni, invece, che hanno anche partecipato, sia sul palcoscenico che tra il pubblico, erano ragazze e ragazzi di terza e quarta superiore, del “Sereni” di Luino, un liceo delle scienze umane.



È stato uno spettacolo trascinante, fantasioso, mosso, forte del sostegno musicale garantito da Giorgio Martano, impeccabile al pianoforte, e da cantanti giovani ma sicuri, come Paola Leoci (Adina), Cristiano Amici (Nemorino), Gabriel Alexander Wernick (Belcore) e Lucas Moreira Cardoso (Dulcamara). Giannetta era l’attrice Alice Bignone. Uno spettacolo, mi è venuto da pensare, vero, piuttosto che una recita banalmente “scolastica”. Avrebbe quasi quasi meritato uno sbigliettamento. Le reazioni? I ragazzi all’inizio sembravano tiepidi: ma con la “Furtiva lagrima” si sono sciolti in un lungo applauso, e alla fine dello spettacolo volavano fischi come a un concerto rock.



Il format di Opera it è quello che si rivolge alla fascia degli adolescenti, «l’età più difficile», mi aveva detto, in una recente intervista per Metro, Barbara Minghetti, che dell’Aslico è la storica testa pensante e dirigente. Il regista Davide Marranchelli conferma: «È una trincea…ma se oggi ci hanno seguiti, per affetto e curiosità, anche nove ragazzi della quarta classe del Liceo Ciceri che già avevano recitato nelle recite di Como, vuol dire che la cosa “prende”».



Marranchelli ha 37 anni, è di Cantù, ha studiato alla “Paolo Grassi” di Milano, per Opera it ha già fatto Barbiere e Carmen, e racconta che rimase folgorato dall’Opera «quando avevo 25 anni: facevo il figurante al Sociale di Como per una Sonnambula, e vedevo cantare di fianco a me Jessica Pratt, mi sembrò un sogno».

E un sogno è la regia di questo Elisir: tutto è amore, tutti sono matti per amore: e malati. L’ambientazione è in una clinica. Tra i pazienti ci sono Nemorino, Adina, Dulcamara. Belcore e Giannetta sono sì, rispettivamente, dottore e infermiera, ma finiranno contagiati essi stessi dalla “malattia”: il primo credendosi sergente, la seconda lanciandosi in mosse seduttive... I ragazzi e le ragazze fanno le comparse sulla scena, si muovono con disinvoltura, poi un nutrito altro gruppo si muove in platea, coinvolgendo il pubblico. Alla fine, Marranchelli è entusiasta: «Non abbiamo lavorato molto ore insieme, eppure hanno capito tutto, non hanno sbagliato niente». Conferma un ragazzo, l’unico maschio a recitare tra tante ragazze: «Alle prove, a scuola, mi sembrava tutto oscuro, poi sulla scena tutto è stato chiaro».

Con Bergamo, dopo aver toccato Como (Teatro Sociale) e Milano (Teatro Franco Parenti), Opera it per quest’anno ha concluso il suo viaggio. Una bella soddisfazione per Martina Beria, project manager di Opera Education, che però lamenta: «L’alternanza scuola-lavoro è stata dimezzata, per numero di ore, alle superiori. Eppure rientra tra le prove della maturità…».




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