Questa mattina, all’auditorium di Piazza della Libertà a
Bergamo, ho assistito all’Elisir d’amore
donizettiano rivisitato e adattato da Opera
Education di Aslico apposta per
il pubblico delle scuole (www.operait.org).
Lo spettacolo, L’elisir d’amore. I tuoi
baci sono un filtro, è durato un’ora. Il pubblico era composto da diverse
classi (un centinaio di alunni, all’incirca) provenienti da diversi istituti. Gli
alunni che hanno assistito meramente come pubblico “passivo” venivano dalla
bergamasca, dall’Istituto onnicomprensivo Bolgare,
e appartenevano a classi dalla seconda media alla seconda superiore; gli
alunni, invece, che hanno anche partecipato, sia sul palcoscenico che tra il
pubblico, erano ragazze e ragazzi di terza e quarta superiore, del “Sereni” di Luino, un liceo delle scienze umane.
È stato uno spettacolo trascinante, fantasioso, mosso, forte
del sostegno musicale garantito da Giorgio
Martano, impeccabile al pianoforte, e da cantanti giovani ma sicuri, come Paola Leoci (Adina), Cristiano Amici (Nemorino), Gabriel Alexander Wernick (Belcore) e Lucas Moreira Cardoso (Dulcamara).
Giannetta era l’attrice Alice Bignone.
Uno spettacolo, mi è venuto da pensare, vero, piuttosto che una recita banalmente
“scolastica”. Avrebbe quasi quasi meritato uno sbigliettamento. Le reazioni? I
ragazzi all’inizio sembravano tiepidi: ma con la “Furtiva lagrima” si sono
sciolti in un lungo applauso, e alla fine dello spettacolo volavano fischi come a un
concerto rock.
Il format di Opera it è quello che si rivolge alla fascia
degli adolescenti, «l’età più difficile», mi aveva detto, in una recente intervista per Metro, Barbara Minghetti, che dell’Aslico è la storica testa pensante e
dirigente. Il regista Davide
Marranchelli conferma: «È una trincea…ma se oggi ci hanno
seguiti, per affetto e curiosità, anche nove ragazzi della quarta classe del
Liceo Ciceri che già avevano recitato nelle recite di Como, vuol dire che la
cosa “prende”».
Marranchelli ha
37 anni, è di Cantù, ha studiato alla “Paolo Grassi” di Milano, per Opera it ha
già fatto Barbiere e Carmen, e racconta che rimase folgorato
dall’Opera «quando
avevo 25 anni: facevo il figurante al Sociale di Como per una Sonnambula, e vedevo cantare di fianco a
me Jessica Pratt, mi sembrò un sogno».
E un sogno è la regia di questo Elisir: tutto è amore, tutti sono matti per amore: e malati. L’ambientazione
è in una clinica. Tra i pazienti ci sono Nemorino, Adina, Dulcamara. Belcore e Giannetta
sono sì, rispettivamente, dottore e infermiera, ma finiranno contagiati essi
stessi dalla “malattia”: il primo credendosi sergente, la seconda lanciandosi
in mosse seduttive... I ragazzi e le ragazze fanno le comparse sulla scena, si
muovono con disinvoltura, poi un nutrito altro gruppo si muove in platea,
coinvolgendo il pubblico. Alla fine, Marranchelli
è entusiasta: «Non abbiamo lavorato molto ore insieme, eppure hanno
capito tutto, non hanno sbagliato niente». Conferma un ragazzo, l’unico maschio
a recitare tra tante ragazze: «Alle prove, a scuola, mi sembrava
tutto oscuro, poi sulla scena tutto è stato chiaro».
Con Bergamo, dopo aver toccato Como (Teatro Sociale) e
Milano (Teatro Franco Parenti), Opera it per quest’anno ha concluso il suo
viaggio. Una bella soddisfazione per Martina
Beria, project manager di Opera Education, che però lamenta: «L’alternanza
scuola-lavoro è stata dimezzata, per numero di ore, alle superiori. Eppure rientra tra le prove della maturità…».
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